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Sotto le lenzuola: Uomini troppo “golosi” e troppo “ruminatori”? Cause o correlazioni nella Disfunzione Erettile

La Disfunzione Erettile (DE) è definita dalla Consensus Conference dei National Institutes of Health del 1993 come “l’incapacità persistente a raggiungere e/o mantenere un erezione sufficiente per avere un rapporto sessuale soddisfacente”.

Di Simona Giuri, Costanza Prinetti

Pubblicato il 19 Gen. 2012

Aggiornato il 02 Ago. 2012 08:40

S. Giuri, D. Rebecchi.

Allarme virilità per i maschi emiliani. I disturbi sessuali, infatti, colpiscono oltre 120.000 uomini in regione. Le cause? Il 50% indica lo stress e i ritmi frenetici, che hanno effetti negativi sull’erezione, mentre il 20% lamenta insicurezza e inadeguatezza di fronte a donne sempre più esigenti.

 

Sotto le lenzuola: Uomini troppo “golosi” e troppo “ruminatori”? - Immagine: © Costanza Prinetti 2012 -  
Illustrazione di Costanza Prinetti © 2012

Questo è quanto riportato in un articolo del Resto del Carlino e che emerge da dati di un’indagine nazionale, da cui prende spunto l’evento “Benessere sessuale. Libertà di amare sempre”, che ha visto Bologna in primo piano con un incontro di approfondimento rivolto ai medici di medicina generale.

Ma non allarmatevi emiliani! Basta fare un giro sul web e ce n’è  per ogni Regione, dalla Sicilia, passando per le Marche fino al Veneto, un problema Nazionale insomma che vede gli italiani primi, nella classifica europea,  fruitori della “mentina dell’amore”.

Gli studi sulla sessualità hanno mostrato significativi progressi negli ultimi 30 anni,  in campo sia medico che psicologico:  ad oggi si colloca al crocevia di scienze diverse e molto lontane tra loro e comunque c’è poco accordo circa le cause, eccetto il fatto che siano multiple (Wincze & Carey, 2001), e che la relazione tra le disfunzioni sessuali e l’umore sia “complessa e multidirezionale” (Weiner & Rosen, 1999, p. 412).

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Nello specifico, la Disfunzione Erettile (DE) è definita dalla Consensus Conference dei National Institutes of Health del 1993 come “l’incapacità persistente a raggiungere e/o mantenere un erezione sufficiente per avere un rapporto sessuale soddisfacente”.

 

Dalla recente letteratura emerge come tradizionalmente si possano identificare tre tipi di cause: organica, psichica o mista, mettendo così in luce come i fattori biologici o intrapsichici, indipendentemente o in maniera congiunta, possano esitare in un tale sintomo (E.A. Jannini, A. Lenzi, M.A. Maggi, 2007).

In ambito psicologico, vi è una ricca tradizione di teorizzazioni sulle probabili cause dei problemi sessuali, e c’è una singolare somiglianza tra la maggior parte di queste teorie e le teorie che sono state proposte per spiegare lo sviluppo e il mantenimento della depressione e dell’ansia. Esaminando una recente Review (Laurent e Simons, 2009) sulle disfunzioni sessuali, ansia e  depressione, emergono diverse ricerche che considerano la disfunzione erettile, nello specifico, come un condizione comune negli uomini depressi.

Nell’insieme, questi studi mostrano che fino al 50% degli uomini con disfunzione erettile sono depressi o mostrano sintomi depressivi, e che la depressione è 2-3 volte più probabile in uomini con disfunzione erettile, che in uomini senza alcun disturbo dell’eccitazione sessuale.

Ovvio, viene da pensare, che un uomo in tale condizione si deprima un po’, infatti la maggior parte degli studi forniscono informazioni utili circa la relazione tra depressione e problemi dell’eccitazione sessuale negli uomini ma,  essendo descrittivi e correlazionali, non  fanno riferimento direttamente a una direzione causale tra disfunzione erettile e depressione.

Poche sono le ricerche che hanno cercato di capire i legami causali tra depressione e DE utilizzando disegni sperimentali; nessuno degli studi ha stabilito chiaramente se le disfunzioni sessuali siano causate dalla depressione o se la depressione sia causata dalle disfunzioni sessuali.

Alti livelli di comorbidità, insieme alla mancanza di una chiara relazione causale tra le disfunzioni sessuali in generale e la depressione (Balon, 2006), suggeriscono che ognuna possa essere sintomo dell’altra, avendo rilevato come i sintomi depressivi siano uno dei maggiori problemi nei pazienti con disfunzioni sessuali, e come le disfunzioni sessuali siano riscontrate in pazienti depressi.

In conclusione, un’implicazione diretta o indiretta della depressione o dell’ansia come causa o conseguenza delle disfunzioni sessuali è comune a tutte le teorie.

Partendo da questi dati, con alcuni colleghi stiamo lavorando per comprendere se, e in che modo, alcuni stili di pensiero disfunzionali come ruminazione e rimuginio (per cui la letteratura ha già ampiamente dimostrato il ruolo predittivo, rispettivamente in Depressione e Ansia) possano avere anche un ruolo nella DE.

Ancora agli albori, questo lavoro, ha confermato la presenza di un pensiero perseverativo ricorrente nei soggetti con disfunzioni sessuali, e il ruolo di questo nel determinare peggiori performance e uno stato emotivo più negativo. In particolare, abbiamo ipotizzato una strategia di funzionamento, che abbiamo chiamato “strategia di ragionamento verbale”, utilizzata prevalentemente da soggetti con diagnosi di DE. Questi soggetti tenderebbero a mettere in atto un pensiero verbale perseverativo e ricorrente: ruminazione (“perché sta succedendo a me?”, “perché capita sempre così?”) e rimuginio (“andrà malissimo”, “non ce la farò anche questa volta”).

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L’utilizzo di queste strategie di ragionamento verbale, caratterizzate dalla rigidità e dalla ripetitività del pensiero negativo, comporta l’attivazione di stati emotivi negativi e facilita la continua produzione di stimoli attivatori interni  nella forma di pensieri negativi automatici,  causando il perdurare dello stato emotivo negativo.

 

Confrontando poi un campione clinico con un campione di controllo, i soggetti clinici hanno riportato livelli significativamente più alti di sintomi depressivi e ruminazione; emerge inoltre una significativa correlazione tra la disfunzione erettile, sintomi depressivi e ruminazione, la quale fungerebbe da fattore predittivo nella DE, al di là della sintomatologia depressiva.

La ricerca ovviamente ha ancora molta strada da percorrere in tal senso, ad esempio come reagiscono soggetti senza disfunzioni sessuali di fronte a sporadici episodi di DE?

Fiduciosi che non tutti ricorrano golosamente alla caramella dell’amore, fondamentale sembra essere l’intervento di prevenzione rispetto a queste tematiche, come l’importante  campagna internazionale “Basta Scuse”, che ha visto lo scorso anno le tre più grandi società scientifiche italiane coinvolte nella promozione della salute maschile: SIA (Società Italiana di Andrologia), SIAMS (Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità) e SIU (Società Italiana di Urologia), da sempre impegnate nella diffusione di una sempre più ampia cultura della prevenzione della DE, con lo scopo di sensibilizzare gli uomini alle problematiche sessuali.

La campagna ha avuto un grosso successo e non è un caso, a parer mio, che lo spot pubblicitario della campagna citi “forse non ci sono riuscito perché sono stanco, forse non ci sono riuscito perché il cane ci guardava, forse perché il film faceva paura, forse perché avevo mangiato troppo, o forse perché è qualcos’altro?”

In un ottica ovviamente psicologica, ma anche squisitamente olistica, e diversamente non potrebbe essere in questo caso, credo che in tutte le “impotenze”, anche le più puramente organiche, la componente psicologica non possa mancare. Chissà però, quanti “maschi” emiliani e non, sarebbero disposti, ad essere meno “golosi” di caramelle, disposti a chiedersi meno “perché” e più “come”?

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Balon, R. (2006). Mood, anxiety, and physical illness: Body and mind, or mind and body? Depression and Anxiety, 23, 377−387.
  • Jannini, E.A., Lenzi, A. & Maggi, M.A., (2007) Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità. Elsevier.
  • Laurent, S. M. & Simons, A.D. (2009) Sexual dysfunction in depression and anxiety: conceptualizing sexual dysfunction as part of an internalizing dimension. Clinical Psychology Review, 29, 573-585.
  • Weiner, D. N., & Rosen, R. C. (1999). Sexual dysfunctions and disorders. In T. Millon, P. H.
  • Blaney, & R. D. Davis (Eds.), Oxford textbook of psychopathology (pp. 410−443). New York: Oxford University Press.
  • Wincze, J. P., & Carey, M. P. (2001). Sexual dysfunction: A guide for assessment and treatment (2nd ed.). New York: The Guilford Press.

 

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