expand_lessAPRI WIDGET

Le donne, l’ansia e la bicicletta. (Lettera alla donna milanese che va in bicicletta)

Lettera alla donna milanese finita in coma a causa di un tentato scippo mentre andava in bicicletta. Per riflettere su paure ed ansia.

Di Sandra Sassaroli

Pubblicato il 27 Gen. 2012

Una donna va in bicicletta, subisce un tentativo di scippo (che non riesce), cade, ora è in coma al policlinico.

Le donne, l'ansia e la bicicletta. Immagine: © Ksym - Fotolia.com - Isabella Bossi Fedrigotti questa mattina scrive sul Corriere un intervento sulla necessità che ci sia sicurezza a protezione delle donne in bicicletta, o almeno, in situazione di vulnerabilità, nel momento in cui si chiede di disincentivare l’auto in città. Osservazione condivisibile. Le donne, sostiene la Fedrigotti, devono poter stare tranquille. Anche la sera in metropolitana,  o per le strade, o la notte quando passeggiano. Si, sono sicura che la tranquillità sarebbe una gran cosa.

E’ il minimo che dobbiamo chiedere a chi ci governa, ma dobbiamo chiederlo consapevoli che la tranquillità perfetta, omogenea, senza smagliature è impossibile.

Sarà sempre difficile stare tranquille, e occorre anche sapere sopportare la paura. Donne, amiche, colleghe, non smettete di andare in bicicletta, avrete anche un po’ paura, vi sentirete che può affiancarvi qualcuno, che potete scivolare, essere aggredite, ma non mollate. La via della forza e della libertà passa non solo attraverso un desiderio di tranquillità, ma attraverso l’accettazione consapevole della paura, dell’ansia, della titubanza che ci vorrebbe magari più bisognose di protezione. Brava signora Galdabini. Brava questa donna che oggi è in coma ma che non ha avuto paura di avere paura. Non è la prima donna a essere scippata, né la prima a essere falciata da una macchina, Ha preso la sua bici, era notte e ha affrontato l’ignoto. Certo, di fronte a una persona in coma si prova sgomento, angoscia e rispetto per il dolore umano che vanno al di là di questa mia raccomandazione a non aver paura.

E’ fondamentale che in un momento di crisi in cui aumenta la criminalità, la piccola criminalità che sforna spesso grandi tragedie, non si smetta di esplorare il mondo, non si lasci la bici a casa, non si cada in una visione catastrofica, ansiosa, dolente, che ci vuole tremanti a chiedere protezione. L’emancipazione passa attraverso la consapevole costante dura accettazione della paura e dei pericoli del mondo.

E le donne ne sono capaci.

 

 

RIFERIMENTI:

Berticelli, Santucci. Scippata mentre va in bici, cade: in coma. Il Corriere della Sera (edizione online) , 26-01-2012

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Sandra Sassaroli
Sandra Sassaroli

Presidente Gruppo Studi Cognitivi, Direttore del Dipartimento di Psicologia e Professore Onorario presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

Tutti gli articoli
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel