expand_lessAPRI WIDGET

Tradimento: Terapia di coppia

Quando si scopre un tradimento, spesso si mettono in atto delle modalità relazionali che minano la stabilità di ogni membro: stress, reazioni aggressive,comportamenti caotici, incapacità nella gestione della propria rabbia, senso di frustrazione e umiliazione, smarrimento, pensieri ossessivi.

Di Francesca Fiore

Pubblicato il 13 Dic. 2011

Tradimento: un percorso in 9 STEP da utilizzare in terapia di coppia.

Tradimento: terapia di copppia. - Immagine: © Maria Aloisi - Fotolia.com -

“Sono sposato da 11 anni con una donna della quale non posso che parlar bene, con la quale ho due figli e mi è sempre stata accanto, nel bene e nel male, proprio come comanda il matrimonio. E’ mia coetanea, colta, bella, intelligente. Eppure 6 anni fa l’ho tradita e ho portato avanti quella relazione per quasi 3 anni. Lei non ha mai saputo nulla, sono stato bravo a mentire. Perché l’ho tradita? Solo perché ho conosciuto una ragazza più giovane, più bella, più interessante. Il matrimonio non era in crisi, non mi mancava nulla, ma quella ragazza aveva qualcosa a cui non sapevo resistere”.


La vita di coppia può essere sconvolta da eventi non prevedibili, come il
tradimento, che possono generare una vera e propria frattura difficile da tollerare e dolorosa da affrontare. Quando si scopre un tradimento, spesso si mettono in atto delle modalità relazionali che minano la stabilità di ogni membro: stress, reazioni aggressive,comportamenti caotici, incapacità nella gestione della propria rabbia, senso di frustrazione e umiliazione, smarrimento, pensieri ossessivi.  Ogni partner attribuisce all’altro degli atteggiamenti irrazionali, la comunicazione diventa problematica e incomprensibile, l’altro viene percepito come un estraneo in quanto attua condotte insolite e indecifrabili. La frattura, nella coppia, è dovuta soprattutto alla sensazione che siano venute meno le premesse di base su cui si fonda una relazione. Il tradimento ha minacciato la stabilità, la sicurezza, la fiducia, la reciprocità, il progetto comune, le certezze costruite insieme, la lealtà.

A volte i partner si stupiscono delle loro stesse reazioni: coloro che, all’inizio della relazione di coppia, avevano giurato che se avessero subito un tradimento avrebbero sciolto il legame, ora invece, davanti al fatto compiuto, non riescono ad andarsene; coloro che, all’inizio della storia, affermavano che la loro relazione era più importante di qualsiasi scappatella, ora invece, alla scoperta dell’infedeltà, se ne vanno di casa senza esitazione.

Il tradimento: dalle origini alla Psicopatologia - Immagine: © hultimus - Fotolia.com
Articolo consigliato: "Psicopatologia del Tradimento"

Gli agenti che possono portare al tradimento, riguardano modalità relazionali che, nel corso del tempo, possono aver gravato sulla costruzione di un rapporto autentico, intimo, comprensivo e paritetico.
Ad esempio: la tendenza a lasciare i conflitti aperti e irrisolti; il sacrificio dell’autenticità o delle proprie esigenze personali allo scopo di dare vita ad un’unione ideale che, in apparenza, rasenta la perfezione; l’evitamento dei conflitti o del disaccordo perché convinti che possano logorare il rapporto; l’insoddisfazione protratta nei rapporti sessuali che vengono vissuti come poco gratificanti o assenti; l’evitamento dell’intimità che, di conseguenza, ostacola la condivisione e la complicità e favorisce l’alienazione dalla vita di coppia; l’assenza di solidi confini che preservino la coppia da ingerenze esterne (amicali o familiari); l’assenza di specifici spazi e tempi che appartengano solo alla coppia, lontani dall’intromissione costante di pensieri rivolti ai figli o al lavoro.

 

La terapia di coppia, in questi casi, fornisce un adeguato spazio di contenimento ed elaborazione dei molteplici fattori che portano alla spaccatura della coppia. A volte il tradimento può costituire un elemento che, per quanto doloroso, permette una rinegoziazione delle regole all’interno del rapporto, aprendo nuovi canali comunicativi tra i partner e favorendo la tendenza ad attingere a nuove risorse del legame.

La relazione può fare un salto di qualità, sia nel caso in cui si decida di restare insieme, sia nel caso contrario. La terapia di coppia aiuta ogni membro ad esprimere le proprie autentiche esigenze e ad accogliere in modo nuovo quelle dell’altro, costruendo un rapporto basato su una reciprocità più genuina, fondata su scelta e responsabilità.

Ma in che modo nella pratica clinica si possono applicare questi assunti al cambiamento?

Ecco alcune istruzioni che consentiranno di valutare le vostre interpretazioni. L’applicazione dei principi della terapia cognitiva per il miglioramento e cambiamento della vita di coppia richiede una certa progressione. Di seguito quella che Beck chiama la terapia dei 9 passi. Ogni step comporta determinati esercizi che alle coppie sono utilissimi per affrontare le idee fuorvianti e frustranti.

PRIMO PASSO: COLLEGARE LE REAZIONI EMOTIVE AI PENSIERI AUTOMATICI. In questo caso è necessario individuare una reazione emotiva derivante da una situazione, allo scopo di determinare un collegamento tra le due cose. Quindi, attraverso la tecnica dell’ABC si evidenziano dei collegamenti che ai pazienti possono non essere immediati. Ad esempio: una moglie che si arrabbia o diventa ansiosa, o un marito che non torna a casa per tempo, sono situazioni assolutamente comuni, ma è l’interpretazione delle stesse che crea sentimenti ed emozioni non adeguate.

SECONDO PASSO: USARE L’IMMAGINAZIONE PER INDIVIDUARE I PENSIERI. Immaginare una scena, raffigurarsi una situazione può aiutare a portare alla luce una serie di pensieri automatici che potrebbero creare delle emozioni non del tutto comprensibili di primo acchito. Alla fine del processo immaginativo è utile inserire su un foglio diviso in due colonne i pensieri automatici (interpretazioni) avute durante la visualizzazione della scena e le emozioni derivate. Quindi, bisogna rileggere quanto scritto per rendere consapevoli se stessi dei propri pensieri.

TERZO PASSO: ESERCITARSI AD INDIVIDUARE I PENSIERI AUTOMATICI.  Concentrandosi, si  possono individuare i pensieri automatici nel momento in cui si profilano all’orizzonte della consapevolezza. Questi messaggi interiori innescano reazioni emotive, come la rabbia o la tristezza, o il desiderio di punire il coniuge. Per lo più le emozioni scaturiscono direttamente dalla situazione: non si presta attenzione ai pensieri fuggevoli che collegano la situazione alle emozioni e ai desideri. Imparando a conoscere i propri pensieri automatici si acquisisce maestria nel padroneggiarli perfettamente.

QUARTO PASSO: USARE LA TECNICA DEL REPLAY. Rivedere mentalmente l’evento che ci ha turbato aiuta a rivivere la situazione e a individuare l’evento che l’ha scatenato. L’interrogativo da porre è: “Che cosa sta avvenendo in questo istante nella mia mente?

QUINTO PASSO: VERIFICARE L’ATTENDIBILITA’ DEI PENSIERI AUTOMATICI. Per stabilire se i pensieri automatici siano esagerati è necessario rispondano a degli interrogativi:

  • che prove ci sono a favore e contro la mia interpretazione?
  • dalle azioni del mio partner seguono logicamente delle motivazioni fondate al suo comportamento?

SESTO PASSO: USARE RISPOSTE RAZIONALI. La risposta razionale, e non rimuginativa, valuta la ragionevolezza dei pensieri automatici. Trovare la risposta razionale aiuta a vedere i propri pensieri automatici in prospettiva: come reazione e interpretazione, non come la verità.

SETTIMO PASSO: VERIFICARE LE VOSTRE PREVISIONI.  Portare la persona a verificare che le ipotesi fatte corrispondano alla realtà e non alla fantasia. “Che dati ho a conferma delle mie ipotesi?”.

OTTAVO PASSO: RICONFIGURAZIONE DEL RAPPORTO. Le valutazioni malevole attribuite al coniuge ingigantiscono le problematiche. La riconfigurazione consiste nel riconoscere in una luce diversa queste caratteristiche negative, valutare le alternative.

NONO PASSO: DEFINIRE LE PROPRIE DISTORSIONI. In questa fase si passa alla individuazione delle distorsioni cognitive che sono applicate ai pensieri.

Per concludere, dopo aver  acquisito una certa esperienza nelle analisi delle proprie reazioni emotive è possibile capire che direzione potrebbe prendere la propria relazione.

Andare avanti e tollerare, o concludere scegliendo altro?

 

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Beck, A.T. (2003). L’amore non basta. Come risolvere i problemi del rapporto di coppia con la terapia cognitiva. Astrolabio, Roma.

 

CLICCA QUI PER SEGNALARE UN PROBLEMA CON QUESTO SITO. UN IDEA PER MIGLIORARLO. PORRE UNA DOMANDA ALLA REDAZIONE. AVANZARE UNA CRITICA O UN CONSIGLIO

Si parla di:
Categorie
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel