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Sarcasmo: cosa comprendono i bambini

Già a sei anni i bambini sono in grado di comprendere espressioni sarcastiche usate allo scopo di consolare o punzecchiare l'interlocutore. Una logopedista della Kansas State University ha studiato proprio la comprensione del sarcasmo nei bambini di questa età e ha scoperto che non tutte le espressioni di sarcasmo sono ugualmente comprese nella loro ironia, ma solo quelle più convenzionali, cioè quelle comunemente usate, indipendentemente dal contesto del momento.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 12 Dic. 2011

Aggiornato il 01 Ago. 2012 15:10

– Rassegna Stampa –

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheGià a sei anni i bambini sono in grado di comprendere espressioni sarcastiche usate allo scopo di consolare o punzecchiare l’interlocutore.

Una logopedista della Kansas State University ha studiato proprio la comprensione del sarcasmo nei bambini di questa età e ha scoperto che non tutte le espressioni di sarcasmo sono ugualmente comprese nella loro ironia, ma solo quelle più convenzionali, cioè quelle comunemente usate, indipendentemente dal contesto del momento. L’ironia permette di esprimere indirettamente ciò che si sta pensando, e nel sarcasmo ciò che diciamo esprime tutto il contrario di ciò che stiamo pensando, per cui lo scollamento tra ciò che si dice e ciò che si pensa è particolarmente marcato.

Comprenderne l’intenzione comunicativa da parte di un interlocutore richiede quindi una certa quantità di lavoro extra, sia dal punto di vista linguistico che cognitivo, e per i bambini piccoli questo è un compito particolarmente difficile. A facilitarlo, secondo i risultati dello studio che è stato presentato al convegno annuale dell’American Speech-Language-Hearing, è l’opportunità da parte dei bambini piccoli di imparare il significato convenzionale delle più comuni espressioni sarcastiche. La logopedista e ricercatrice ha mostrato a bambini di 6 e 8 anni una vignetta dove un personaggio commentava sarcasticamente il fatto che un altro personaggio avesse bruciato tutti i biscotti nel forno, le frasi pronunciate erano due: “bel lavoro!”, considerata nella lingua inglese convenzionalmente sarcastica, e “che squisiti questi biscotti!”, con un ironia più legata al contesto del momento.

I risultati confermano che, indipendentemente dall’età, dal sesso e dalla presenza di un disturbo del linguaggio, i bambini comprendevano più facilmente l’ironia contenuta nella prima frase che nella seconda. Questa sembra essere un indicazione importante per logopedisti e adulti, affinchè lavorino insieme ai bambini sulla comunicazione e la pragmatica insegnando loro le frasi convenzionalmente più usate.

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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