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Multitasking: uomini e donne a confronto.

Il multitasking è ormai una realtà diffusa tra lavoratori di tutte le età e di entrambi i sessi; la American Sociological Review ha pubblicato i risultati di un ampio studio che ha trovato importanti differenze nella percezione, e nella tolleranza, che madri e padri hanno allo svolgimento di più lavori contemporameamente.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 05 Dic. 2011

Aggiornato il 18 Dic. 2014 10:54

– Rassegna Stampa –

Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze PsicologicheIl multitasking è ormai una realtà diffusa tra lavoratori di tutte le età e di entrambi i sessi; la American Sociological Review ha pubblicato i risultati di un ampio studio che ha trovato importanti differenze nella percezione, e nella tolleranza, che madri e padri hanno allo svolgimento di più lavori contemporameamente. Indovinate un po..?!  I risultati mostrano che sono le donne, le mamme, e non i papà, quelle che più frequentemente svolgono più di un lavoro e che rispetto agli uomini vivono il multitasking più negativamente. Le differenze riscontrate tra mamme e papà sembrano dipendere non solo alla quantità di compiti svolti ma soprattutto alla qualità di questi. Le mamme infatti, con una media di 48,3 ore settimanali, lavorano su più fronti per ben 10 ore a settimana in più dei papà (39,9), cioè svolgono almeno due attività contemporaneamente per più dei 2/5 del tempo in cui sono sveglie. Ma la vera differenza tra madri e padri sta in come il multitasking viene vissuto, infatti per la maggior parte delle donne il multitasking è un’esperienza negativa e stressante, che le fa sentire in conflitto sopratutto quando lavorano sia fuori che dentro casa. Per i padri invece è quasi sempre un esperienza positiva. Infatti quando le donne hanno più di un lavoro, e lo svolgono da casa, è più probabile che finiscano anche per occuparsi delle faccende di casa e della cura dei figli, attività che richiedono un grosso sforzo. I padri invece, quando lavorano da casa, si lasciano più facilmente coinvolgere in altri tipi di attività, come parlare con qualcuno o occuparsi di sé stessi, attività chiaramente meno impegnative. Quando i compiti svolti riguardano anche la cura dei figli e della casa, le mamme sono anche più esposte al giudizio sociale sul loro ruolo di “brava mamma” di quanto non lo siano i padri, che invece sono socialmente considerati il principale sostegno della famiglia in termini economici.La chiave del benessere emotivo delle mamme, concludono i ricercatori, sta nel comportamento dei papà che dovrebbero condividere maggiormente gli impegni domestici e partecipare di più alla routine della famiglia, grazia anche a una maggiore flessibilità negli impegni e negli orari lavorativi…

 

BIBLIOGRAFIA:

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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