expand_lessAPRI WIDGET

Telefoniamoci… e la nostra autostima cresce

Di Sabrina Cattaneo

Pubblicato il 01 Nov. 2011

Aggiornato il 27 Apr. 2016 15:14

Sabrina Cattaneo, Virna Graffeo.

Telephone - © Tomasz Wojnarowicz - Fotolia.comInternet, gli smartphone e i nuovi media operano un’influenza sempre crescente su alcuni processi psicologici quali lo sviluppo dell’identità, l’autostima, i comportamenti aggressivi; inoltre, in quest’epoca multimediale, sono cambiate molto le modalità con cui ci relazioniamo agli altri, sia in famiglia che nella società. Di questo tratta  la cyberpsicologia che si occupa di indagare le interazioni tra individui e ambienti profondamente pervasi dalla tecnologia e di studiare il nostro comportamento in relazione ai nuovi media.

Studiando l’effetto delle nuove tecnologie sugli adolescenti, alcuni autori (Ling, 2007; Stald, 2008) hanno osservato come l’uso del cellulare sembri influenzare in modo determinante lo sviluppo della loro identità tanto da parlare di “mobile identity”. Tale espressione infatti, non solo sottolinea l’influenza dei nuovi supporti tecnologici sullo sviluppo dell’identità, ma evidenzia anche la “fluidità” di tale costrutto che cambia da momento a momento e che vede gli adolescenti costantemente impegnati nel negoziare la propria immagine.

Le nuove tecnologie inoltre assumono  un significato sociale in quanto permettono ai ragazzi di sperimentare nella condivisione dei valori e delle norme proprie del loro gruppo sociale diventando così importanti mediatori di significati ed emozioni.

Questa importante funzione mediatrice emerge anche all’interno delle relazioni familiari. Weisskirch (2011) ha voluto indagare come l’uso del telefono cellulare influenzi le relazioni tra genitori e figli adolescenti. Studiare le diverse motivazioni che spingono genitori e adolescenti a comunicare è importante per comprendere la natura delle chiamate, i genitori infatti telefonano ai figli soprattutto per monitorare le loro attività, viceversa gli adolescenti sono più motivati dal bisogno di ottenere un “supporto sociale” inteso come ricerca di un consiglio, sostegno a fronte di vissuti emotivi negativi quali rabbia e paura o condivisione di momenti di gioia.

Da questo studio emerge che la frequenza con cui gli adolescenti chiamano per cercare supporto sociale dai genitori è un buon predittore di una migliore autostima nei ragazzi, al contrario, le chiamate che i figli ricevono da genitori turbati o arrabbiati sembrano predire negli adolescenti livelli di autostima più bassi.

Prendendo invece in considerazione l’autostima dei genitori la ricerca evidenzia come questa sia correlata positivamente a due tipologie di comunicazioni: da un lato quelle dei figli che chiamano o inviano messaggi per informare su dove si trovano o su cambi di programmi, o per chiedere il permesso di fare qualcosa e dell’altro quelle dei genitori stessi che usano il telefono per monitorare l’andamento scolastico e seguire i figli nei compiti. Viceversa, l’autostima dei genitori sembra calare notevolmente se i figli chiamano perché emotivamente turbati o in preda a emozioni negative quali rabbia o paura.

Le tipologie di chiamate così delineate sembrano essere correlate all’affermazione o negazione dell’identità genitoriale in quanto rispondere alle domande dei figli e interessarsi degli aspetti scolastici riflette l’immagine di un genitore che assolve al proprio ruolo e ai propri compiti, il che ovviamene incrementa l’autostima.

Alla luce di ciò sarebbe meglio evitare di chiamare i figli quando si è alterati o turbati, mentre ricevere una telefonata del figlio che chiede sostegno in un momento di difficoltà emotiva, rappresenta un segnale positivo in quanto offre una buona occasione per aiutare l’adolescente nella sua gestione emotiva, uno dei compiti fondamentali di un genitore.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Ling, R. (2007). Children, youth and mobile communication. Journal of Children and Media, 1(1), 60 – 67.
  • Stald, G. (2008) Mobile Identity: Youth, Identity, and Mobile Communication Media. Youth, Identity, and Digital Media, 143–164.
  • Weisskirch, R. (2011) No Crossed Wires: Cell Phone Communication in Parent-Adolescent Relationships. Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, 14, 447 – 451.
Si parla di:
Categorie
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel