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Mal di testa? Meditate

Di Roberta Ghiretti

Pubblicato il 13 Lug. 2011

Aggiornato il 03 Ott. 2011 16:04


Niente più pillole, sciroppi o iniezioni, basta un’ora di meditazione e il dolore se ne va. In uno studio pubblicato dal Journal of Neuroscience e condotto da un gruppo di ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Sale (Usa) la meditazione avrebbe un potere analgesico sul dolore.

Gli scienziati hanno selezionato un campione di soggetti sani composto da 15 volontari senza alcuna esperienza di meditazione e li hanno sottoposti ad un training di Mindfullnes. Tramite la tecnica di “attenzione focalizzata” hanno insegnato ai soggetti a concentrare la mente sul respiro, ad allontanare i pensieri intrusivi e le emozioni negative’.

Il trial consisteva nel posizionare sotto la gamba destra dei soggetti un’apparecchiatura generante calore dolorifico raggiungendo la temperatura di 49°, mentre i soggetti erano impegnati in un training di meditazione della durata di 20 minuti. Prima e durante la meditazione i soggetti venivano sottoposti ad una particolate tecnica di risonanza magnetica, l’Arterial Spin Labelling, in grado di rilevare l’intensità del dolore attraverso la mappatura del flusso sanguigno.

Dai dati emergerebbe una riduzione della percezione dolorifica dal 40% fino al 93% durante la meditazione, accompagnata anche dalla diminuzione di circa il 57% della percezione soggettiva di fastidio e dispiacere conseguente alla sofferenza. Le scansioni hanno individuato a livello cerebrale una sostanziale riduzione dell’attività della corteccia somato-sensoriale notoriamente coinvolta nella genesi della sensazione di dolore. Non basta. Tramite la meditazione venivano attivate altre zone fondamentali implicate nella percezione dolorosa: il cingolo anteriore, l’insula anteriore e la corteccia fronto-orbitale. Questo circuito elabora i segnali dolorosi, definendo durata ed intensità del dolore percepito.

Secondo gli autori, il punto di forza della meditazione sarebbe proprio la capacità di coinvolgere più aree cerebrali, che permetterebbero un’alterazione della costruzione dell’esperienza dolorosa modificandone l’intensità delle informazioni afferenti. Il risultato è una significativa diminuzione della percezione del dolore. Fadel Zeidan, autore dell’articolo, e i suoi collaboratori ipotizzano addirittura l’utilizzo delle tecniche meditative come sostituto di terapie standard.

Se queste ipotesi dovessero trovare riscontro in ulteriori studi sarebbe un’ulteriore conferma di quanto lo stato mentale possa influenzare le sensazioni corporee tanto da essere più potente di qualsiasi antidolorifico.

Quindi meditate gente, meditate.

F. Zeidan, K. T. Martucci, R. A. Kraft, N. S. Gordon, J. G. McHaffie, R. C. Coghill (2011). Brain Mechanisms Supporting the Modulation of Pain by Mindfulness Meditation. The Journal of Neuroscience, 31, 5540-5548.

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