expand_lessAPRI WIDGET

Carpe diem? Meglio rimandare!

Di Ilaria Cosimetti

Pubblicato il 01 Lug. 2011

Aggiornato il 03 Ott. 2011 16:09

 


 

Rimandare a domani: lo facciamo tutti e non solo per pigrizia. Questo comportamento comune può addirittura essere sintomo di un disturbo psicologico se adottato come strategia preferenziale per affrontare i compiti quotidiani.

La dottoressa Monica Ramirez Basco ha dedicato un libro a questo tema dal titolo The Procrastinator’s Guide to Getting Things Done, in cui la psicologa fornisce un elenco di sei diverse tipologie di procrastinatori, a seconda della ragione che li spinge a rinviare qualsiasi cosa a domani.

La categoria più numerosa è quella degli evitanti e si tratta di coloro che rimandano perchè ritengono il compito poco gradevole. Se anche voi avete l’abitudine di sfilare la multa dal tergicristalli e di accartocciarla nel cruscotto probabilmente fate anche voi parte di questa tipologia.

Se invece vi ritrovate a tagliare l’erba del giardino con un casco da minatore in piena notte, siete con buona probabilità dei disorganizzati, incapaci di gestire il vostro tempo e di stimare efficacemente la durata di un compito.

Esistono poi i dubitanti, coloro che passano molto tempo a chiedersi se sia il caso di cambiare lavoro visto che ogni mattina preferirebbero morire piuttosto che recarsi in ufficio, ma la cui insicurezza blocca ogni iniziativa concreta.

C’è poi chi utilizza la procrastinazione all’interno delle relazioni con gli altri, il cosidetto procrastinatore interpersonale. Qualche esempio? Un marito che non butta la pattumiera per indispettire la moglie, un bambino che non raccoglie i giochi da terra perchè tanto lo farà mamma o una fidanzata che non cucina le polpette al fidanzato per non sentirsi dire “sono meglio quelle di mamma”.

Il procrastinatore del tipo tutto o niente tende invece ad avere due modalità di affrontare un compito: o al 100% o lascia perdere. A tale atteggiamento si aggiunge spesso una notevole difficoltà a dire “no” alla richieste che gli vengono fatte con la conseguenza di ritrovarsi spesso sommerso da troppe responsabilità.

Infine abbiamo il ricercatore di piacere, un’espressione elegante per definire colui che più comunemente viene indicato come pigro. Questo fannullone rimanda semplicemente perchè non è nell’umore giusto per svolgere alcuna attività.Volete anche in questo caso degli esempi? Mi dispiace, non ne ho voglia!

Ramirez Basco,  M. (2009). The Procrastinator’s Guide to Getting Things Done, New York: Guilford Press




Si parla di:
Categorie
ARTICOLI CORRELATI
WordPress Ads
cancel