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Ma che cos’è questa mindfulness?

Di Andrea Bassanini

Pubblicato il 22 Giu. 2011

Aggiornato il 03 Ott. 2011 16:15


Sempre più conosciuta e praticata sia in psicoterapia cognitiva sia in contesti molto differenti, dalla formazione dei manager allo sport, la mindfulness è una forma di meditazione applicabile all’attività clinica. La mindfullness è una pratica di attenzione consapevole, intenzionale, non-giudicante nel momento presente”. Jon Kabat-Zinn, primo al mondo a portare la mindfulness nel contesto psicoterapico, dice che per nutrire il terreno del nostro atteggiamento, affinché la nostra pratica della consapevolezza possa crescere rigogliosa e fiorire, dobbiamo coltivare sette atteggiamenti: non giudizio, pazienza, la “mente del principiante” (essere disposti a guardare ogni cosa come se la vedessimo per la prima volta), fiducia, non cercare risultati, accettazione, lasciare andare, impegno nella pratica e visione di ciò che si desidera per se stessi. Negli ultimi venticinque anni la mindfulness è stata efficacemente applicata su diverse psicopatologie. Esempi? depressione, disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, post-traumatico da stress, dipendenze, dolore cronico e fibromialgie, solo per citarne alcune.

Ma quali sono i motivi per cui i terapeuti, soprattutto cognitivi, usano la mindfulness nei percorsi di psicoterapia? Quali ragioni ci rassicurano che la mindfullness non è una sorta di misticismo new age, poco affine alla psicoterapia, disciplina scientifica e interessata alla ricerca sull’efficacia? Tra gli studi che dimostrano l’efficacia della mindfulness nella prevenzione delle ricadute depressive c’è il “Mindfulness-Based Stress Reduction Program” svolto al Medical Center in Massachusetts e in molti altri centri nel mondo. Esso conferma gli effetti neurobiologici e fisiologici rilevati in letteratura scientifica.

Il rischio che la mindfulness venga confusa e scambiata con tante altre cose (rilassamento, ipnosi, forme più e meno legittime di trance indotta) è reale e vale la pena fare un po’ di chiarezza. Per questo motivo, nei prossimi articoli vedremo cosa ci insegna la letteratura scientifica sulla mindfulness in merito alla pratica e al suo uso all’interno di strategie terapeutiche con persone con diversi disturbi psicologici, evitando di usare la mindfulness solo perché è di moda. Inoltre, cercheremo di fare un po’ di chiarezza sul come la mindfulness dovrebbe integrarsi in una cornice teorico-clinica precisa e scientificamente fondata. Inoltre, descriveremo alcuni piccoli esercizi per praticare la mindfulness e iniziare a coltivare la nostra consapevolezza.

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Andrea Bassanini
Andrea Bassanini

Psicologo - Spec. in Psicoterapia Cognitiva e Cognitivo-Comportamentale

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